(Testo e foto dal sito dell’Istituto Svizzero).
L’Istituto Svizzero presenta “ICH, ICH SEHE DICH”, una collettiva degli artisti: Emil Michael Klein, Renée Levi, Julie Monot, Yoan Mudry, Ramaya Tegegne, Niels Trannois, Hannah Villiger e Rémy Zaugg.
Fino al 27 gennaio. Aperta durante le vacanze di natale: 27.12-30.12.2018 & 03.01 -06.01.2019
La prima mostra autunnale, curata da Samuel Gross, ha come riferimento l’opera dell’artista Rémy Zaugg—scomparso di recente—ICH, ICH SEHE DICH(IO, IO TI VEDO) del 1998. Raccogliendo le ricerche di otto artisti svizzeri di generazioni diverse, offre molteplici chiavi di lettura del pensiero intrinseco all’opera di questo importante pittore—noto soprattutto come artista concettuale—oltre che un piccolo sguardo sulla storia della pittura.
La mostra presenta al pubblico un importante corpus di opere di Rémy Zaugg (1943-2005) —ex-residente dell’Istituto Svizzero, Roma—realizzate alla fine degli anni ’70 e inizio anni ’80: un’installazione composta da otto dipinti.
Nello spazio saranno esposte due serie di fotografie, una delle quali è inedita, relative alle performance di Hannah Villiger (1951-1997) —anch’essa ex-residente Istituto Svizzero, Roma— all’Istituto Svizzero di Roma durante il suo soggiorno.
Nella sala successiva vengono presentati nuovi corpus di dipinti degli artisti Renée Levy (1960) e Emil Michael Klein (1982).
Julie Monot (1978), invece, presenterà al pubblico romano una nuova versione della sua performance e una scultura.
Ramaya Tegegne (1985), presenterà, per la prima volta in Italia, un’importante serie di opere connesse alla sua pratica, incentrata sulla citazione di altri artisti.
Per la prima volta viene presentato in Italia il lavoro di Yoan Mudry (1990). Il giovane artista riproporrà la sua installazione realizzata alla galleria Union Pacific di Londra.
Anche le opere di Niels Trannois (1976), che per l’occasione ha realizzato un’installazione site-specific, abiteranno le stanze di Villa Maraini.
Emil Michael Klein (1982)
nato a Monaco, lavora a Zurigo.
Pittore
L’artista utilizza nella sua pratica un approccio intuitivo e un vocabolario formale, insieme a motivi referenziali, caratteristici del pittore contemporaneo.
Renée Levi (1960)
nata a Istanbul, vive a Basilea.
Pittrice
Crede che la pittura sia spazio e, quindi, come pittrice include l’architettura nella sua riflessione.
Julie Monot (1978)
nata a Losanna, vive a Losanna.
La sua formazione inizia come artista / make-up artist
Vede gli abiti come una potenziale referenza culturale comune.
Yoan Mudry (1990)
nato a Losanna, vive a Ginevra.
Artista multidisciplinare
Usa un vocabolario pop per divulgare messaggi politici.
Ramaya Tegegne (1985)
nata a Ginevra, lavora a Berlino e Ginevra.
Artista multidisciplinare
Considera il mondo dell’arte come un potenziale spazio politico in cui le sue opere appartengono alla storia degli artisti impegnati.
Niels Trannois (1976)
nato in Francia, vive a Basilea e Ginevra.
Pittore
Ha esteso la sua pratica pittorica verso un impiego più fluido attraverso l’utilizzo dello spazio espositivo.
Hannah Villiger (1951-1997)
nata a Cham, morta a Auw.
Scultrice
Considera la fotografia come un’estensione della pratica scultorea.
Rémy Zaugg (1943-2005)
nato a Courgenay, morto a Basilea.
Pittore, filosofo
Il suo lavoro è incentrato sull’idea che la storia della pittura sintetizzi molti degli elementi della filosofia europea.
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