Istituto di Cultura e Lingua Russa, via Farini 62. 19 dicembre, ore 18,30.
Intervengono: – Maxim D. Shrayer (Ordinario di Letteratura russa, Letteratura inglese e Studi sull’ebraismo al Boston College, USA) – Stefano Garzonio (Ordinario di Letteratura russa, Università di Pisa).
IL LIBRO: Ambientato nel 1987, pochi anni prima del collasso dell’Unione Sovietica, Aspettando America/Waiting for America/В ожидании Америки narra la storia di un ragazzo ebreo che lascia definitivamente Mosca alla volta dell’Europa e degli Stati Uniti. Scritto in prima persona dal protagonista allora adolescente, il libro descrive tre mesi della vita di una famiglia ebrea russa di ex refusenik moscoviti. L’autore, accolto a Vienna insieme ad altri rifugiati ebrei, in seguito si trasferisce con la famiglia a Roma, dove trascorre circa due mesi in un centro profughi della vicina Ladispoli. Nella trepidante attesa del visto per gli Stati Uniti, la sua voce appassionata ci racconta ii trauma che I’ esperienza dell’esilio porta con sé, dalle ineliminabili trappole e legami familiari, al dolce peso della memoria. La voce narrante vive in prima persona la fatica di cercare un’identità stabile in un mondo che si trasforma di fronte a lui troppo in fretta.
L’AUTORE: Nato a Mosca nel 1967, Maxim D. Shrayer e professore ordinario di Letteratura russa, Letteratura inglese e Studi sull’ ebraismo al Boston College. È l’autore di quindici libri in inglese e russo quali: The World of Nabokov’s Stories (1998), Russian Poet/Soviet Jew (2000), I SAW IT (2013), Leaving Russia (2013), Bunin and Nabokov (2014), With or Without You: The Prospect for Jews in Today’s Russia (2017) e la raccolta di racconti Yom Kippur in Amsterdam (2009) e Zalman’s Disappearance (2017). Scrittore e traduttore bilingue, Shrayer ha vinto il National Jewish Book Award con l’antologia in due volumi, Anthology of Jewish-Russian Literature (2007). Ha ricevuto prestigiose borse di studio, tra cui quelle della Guggenheim Foundation, della National Endowment for the Humanities, della Rockefeller Foundation e della Bogliasco Foundation. Vive a Boston con la moglie e due figlie.
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