Piazzolla secondo Aisemberg, un’immersione nella malìa argentina
Articolo di Serena Lena
Per la rassegna romana “Musei in musica 2018” l’Ambasciata Argentina propone uno spettacolo di indubbio valore artistico: Hugo Aisemberg, pianista e compositore argentino, interpreta le note malinconiche di alcune delle più belle musiche di Piazzolla, moderno reinventore del tango argentino.
La sala gremita lascia già ben presagire sulla godibilità della serata: i posti in sala sono solo 90, ma c’è chi rimane in piedi o si accovaccia per terra pur di poter ascoltare le note attese da quel pianoforte a coda che occupa il piccolo palco della sala dell’Ambasciata Argentina.
Il brusio dell’attesa, poi un lungo applauso ed infine un silenzio colmo di ammirazione per l’artista sudamericano, che si affaccia umile sulla scena ringraziando ed ironizzando sulla propria età.
Nato a Buenos Aires da una famiglia di origine ebraica, Hugo Aisemberg, ormai ottantenne, è stato il primo ad introdurre in un concerto di musica classica i brani di Astor Piazzolla, sino allora ritenuto non meritevole di contesti accademici. Da allora, Hugo non è mai stancato di studiarli e di proporli nei propri spettacoli. “Nel dedicarmi alla musica di Piazzolla, è venuto fuori quello che sono io come artista ed ora proverò a mostrarvi quello che per me è ormai una certezza”, dice l’artista al pubblico, emozionato dalla presenza in sala di Laura, vedova di Piazzolla.
Nel programma tutti i maggiori successi del rivoluzionario del tango, magistralmente interpretati: da Mumuki, riproposta come piano solo, a Canto de Octubre, dalla Milonga del Angel ad Oblivion, per poi concludere con brani classici tra cui una commovente sonata di Domenico Scarlatti.
Quando Aisemberg tocca il pianoforte, la magia si diffonde in sala, gli occhi degli spettatori si chiudono e tutto diventa immediatamente poesia.
Casa Argentina, via Veneto 7
1 dicembre 2018