Tra contrasto e dialogo, Stefan Moses e Bernd & Hilla Becher a Villa Massimo
![hhh](http://www.kalamon.it/wp-content/uploads/2018/11/SDA1.jpg)
Articolo e foto di Sara D’Aversa
È un filo sottile quello che collega i ritratti della mostra Fotografia 5 – Stefan Moses e Bernd & Hilla Becher, a cura della storica Ute Eskildsen. Inaugurata il 10 ottobre a Villa Massimo, sede dell’Accademia Tedesca di Roma, è la quinta di una serie espositiva che mette a confronto due artisti di un’epoca.
![Case in graticcio di Siegen](http://www.kalamon.it/wp-content/uploads/2018/11/SDA2-300x234.jpg)
Bernd & Hilla Becher
Due sguardi, due modi diversi di rappresentare la realtà. Entrando è subito evidente la distanza che separa le due prospettive. Guardandosi attorno ci si chiede quale sia il contatto tra gli artisti, perché i loro soggetti siano stati affiancati. Da un lato le immagini umane di Moses, parte di un progetto denominato I grandi vecchi, dall’altro i Becher con le Case in graticcio di Siegen. In mezzo solo un corridoio che li separa e unisce. “Entrambe le posizioni presentate nella mostra – afferma il direttore Joachim Blüher – trattano di quello che è rimasto, della paura che possa cadere nell’oblio.”
![I grandi vecchi](http://www.kalamon.it/wp-content/uploads/2018/11/SDA1-300x300.jpg)
Stefan Moses
Nati agli inizi degli anni Trenta, mostrano le diverse facce di un Paese che cambia. E lo fanno partendo da spunti contrastanti. Moses fotografa persone diverse nella stessa ambientazione. Tutte sono immerse nella natura. Lo scopo è quello di accentuarne, per contrasto, l’umanità. L’occhio si ferma infatti sulle espressioni, sulle pose. Qualcuno appare timido, con le braccia incrociate; altri sorridono, mostrandosi disinvolti all’obiettivo. Personaggi diversi accomunati da celebrità ed abiti eleganti: attori, scrittori, piloti. Tutti sopravvissuti come lui. I Becher fotografano invece edifici industriali. Lati frontali, visioni d’angolo e prospettiche, lati stradali e posteriori. L’immagine appare impersonale, minimalista.
La fotografia diventa uno strumento di conoscenza del territorio, documenta i suoi cambiamenti. Ad unirli, su tutti, due temi: la serialità e il lavoro, mai casuale che si cela dietro ogni scatto nel tentativo di renderlo unico.
fino al 5 dicembre 2018
Orari di apertura: dal lunedì al giovedì, ore 9.00 – 17.30, venerdì, ore 9.00 – 14.00, sabato e domenica chiusi. Ingresso gratuito
Per maggiori informazioni: Accademia tedesca