Saudade, l’origine della parola

Intervista a Marcela de Paula, professoressa di portoghese e letteratura in lingua portoghese, Centro Culturale Brasile Italia

Articolo di Serena Lena

L’agenzia inglese Today Translations l’ha inserita al settimo posto della graduatoria dei vocaboli più difficili da tradurre, per la complessità concettuale del sentimento sotteso; ha da sempre ispirato poesie e canzoni; è il sentimento per eccellenza dei marinai, degli esuli e degli emigranti. Stiamo parlando della parola “saudade”.

Marcela de Paula

Per capirne di più siamo andati a trovare Marcela de Paula (nella foto), professoressa di portoghese e letteratura in lingua portoghese presso il Centro Cultural Brasil-Itália (CCBI), istituzione legata all’Ufficio Culturale dell’Ambasciata del Brasile a Roma e parte della Rede Brasil Cultural.

Marcela mi accoglie sorridente tra i colorati festoni e le maschere disposte nella sala principale del centro, addobbata per il Carnevale. Marcela, quali sono le origini della parola saudade e che cosa significa esattamente?

Si è molto discusso sull’etimologia della parola saudade e ci sono sostanzialmente due versioni a riguardo. La maggior parte degli accademici asserisce che derivi dal latino solitate, solitudine, successivamente influenzata dalla crasi con la parola portoghese saudar, salutare. L’opzione che a me piace di più è la seconda, ossia il legame con la parola sau (oggi sal), ossia sale: la tradizione popolare, infatti, associa la saudade al sentimento di distanza e di perdita che provavano gli esploratori portoghesi che partivano con le caravelle verso l’infinito dell’oceano, senza sicurezza del ritorno. Saudade è una nostalgia dolorosa di qualcosa di bello che è avvenuto nel passato, il desiderio di rivivere nel presente qualcosa che non esiste più. Si può provare saudade nei confronti di persone, di posti, di odori, di situazioni. Ci si può sentir morire di saudade (morrer de saudades, il dolore della lontananza), ma si può anche voler uccidere per saudade (matar saudades, ossia assecondare il desiderio del ritorno e dell’incontro, placando il dolore).

C’è differenza tra il sentimento di saudade dei portoghesi e quello dei brasiliani?

È un sentimento che ha viaggiato con le caravelle ed è sbarcato in Brasile prima, poi per bocca e per mano degli intellettuali brasiliani che avevano studiato e si erano formati in Portogallo per poi ritornare al loro amato Paese natale. C’è chi dice che la saudade brasiliana è più gioiosa, meno cupa, meno amara, meno introspettiva e più comunicativa, rispecchiando probabilmente lo spirito del popolo brasiliano.

Verso cosa è attualmente rivolta la saudade del popolo brasiliano?

Io credo che oggi l’uso della parola saudade sia ormai inflazionato, banalizzandone il significato, un po’ come la parola amore, fino a diventare un vero e proprio simbolo della cultura portoghese e brasiliana, come la samba, come il carnevale.

Se la saudade fosse una musica…

Sarebbe la bossa nova dei brasiliani, le canzoni di Gilberto Gil Toda Saudade e di Chico Buarque Pedaço de mim, quest’ultima passata alla storia grazie all’appassionata interpretazione di Zizi Possi, figlia di emigrati italiani, o il fado dei portoghesi.

Se la saudade fosse una poesia…

Sarebbe “Saudade da minha patria” di Vinicius de Moraes

Se la saudade fosse un luogo…

Sarebbe casa mia, con l’odore sempre presente del cibo preparato in famiglia.

Le attività proposte dal Centro Cultural Brasil-Itália, che ha sede nello splendido Palazzo Pamphilj, uno dei principali palazzi nobiliari di Piazza Navona, sono rivolte all’insegnamento e alla promozione della lingua portoghese e della cultura brasiliana. Corsi di lingua portoghese per adulti, corsi per bambini figli di brasiliani, incontri con scrittori, seminari, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e corsi di danza sono solo alcune delle attività che il Centro continua a portare avanti da quasi 60 anni.

 Un’ottima occasione per conoscere più da vicino un Paese variegato e dalle tante tradizioni, che accoglie oggi oltre 30 milioni di italiani, con un approccio consapevole e mai convenzionale.

 

Centro Cultural Brasil-Italia

Piazza Navona 18, Roma

 

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