Tra fango e ossa: raccontare le guerre con i nuovi mezzi dell’arte

All’Accademia di Romania la mostra Mud&Bones mette in scena la riflessione sul dramma del conflitto (politico, militare o economico) tramite pittura, installazioni e video

Articolo e foto di Davide Iannotta

 Mud&Bones – Ossa e fango nella rappresentazione del passato: fino al 31 gennaio, l’Accademia di Romania ha presentato una mostra che ha riunito le riflessioni di tre giovani artisti romeni sulla guerra, intesa secondo diversi punti di vista, che ha caratterizzato la storia recente del Paese balcanico.

A dominare la scena, la grande tela di Mircea Ciutu (3×7 metri): un chiaro riferimento a Guernica di Pablo Picasso declinato, però, con uno stile ibrido tra il graffito e il dripping (lo “sgocciolamento” inventato da Jackson Pollock) che denuncia la repressione cui furono sottoposti gli intellettuali romeni durante gli anni del regime socialista.

Remus Ilisie mette in scena due ready made: un elmo da soldato della prima guerra mondiale sormontato da una corona di spine e un paio di scarponi dello stesso periodo ricolmi di fango: illuminati da una luce trasversale, i due oggetti mescolano bene la drammaticità (e la sua rappresentazione) con la materia vischiosa e “sgradevole” di cui è realmente fatto il conflitto armato.

Dello stesso artista anche l’installazione luminosa composta da radiografie di crani dei lavoratori deceduti nelle miniere d’oro a Roșia Montană, sito nella regione della Transilvania dove è stato scoperto uno delle più grandi riserve aurifere al mondo, oggetto di contesa tra speculatori e ambientalisti.

Infine, la video installazione di Vanessa Gageos in cui lo stravolgimento della quotidianità è rappresentato da un tritacarne che riduce in poltiglia il plastico di un cortile in miniatura sovrastante la macchina.

A corredare la piccola mostra anche due teche in cui sono raccolti i disegni preparatori per l’opera di Mircea Ciutu: schizzi a inchiostro con forte valenza grafica ed espressionistica (quasi a sembrare delle incisioni popolari) che ben tengono il confronto con la grande tela.

La mostra è stata organizzata dall’associazione IoDeposito e fa parte del Festival B#Side War 2019.

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